Le caviglie dolenti
Per le pesanti catene
Chiedono attimi di riposo.
Un angelo dietro quella porta,
aperta su un mondo tenebroso nel suo candore,
mi invita a liberarmi.
La paura cresce e
queste spoglie mura mi danno una sicurezza che odio.
e il coraggio per abbandonarle mi manca.
E le mie caviglie non sono in catene
e circondato da chiare tenebre,
l’angelo osserva con occhi speranzosi.
Esitante, immobile, pietrificato,
davanti alla porta, gli occhi rossi di lacrime,
e il cuore che corre veloce.
Spalle alla porta, chiusa,
singhiozzando come un bambino,
anelo alla libertà,
che terribilmente mi spaventa.
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